Digitalizzazione di processo e modello: l’introduzione consapevole dell’approccio HBIM nel recupero degli edifici esistenti

BIM processo e BIM modello: le origini del fraintendimento
Dall’introduzione in letteratura del principio, prima ancora che del termine specifico, il Building Information Modeling si è configurato come espressione di un processo nel quale è lo scambio dell’informazione il momento principale di attuazione del progetto.
I protagonisti in esso coinvolti possono e devono scambiarsi le conoscenze in ragione di un’interazione controllata che gradualmente diventa norma: la condivisione si traduce in una catena di responsabilizzante autorialità, individuata dai codici e dai regolamenti.
 
Questo aspetto però amplifica la confusione generale che vede sovrapporsi la consapevolezza del BIM processo a quella, più pragmatica, del BIM modello. Se da un lato la legislazione inizia a codificare differenti livelli di progettazione (come già espresso nel Codice degli Appalti, D. Lgs. n.50/2016), dall’altro l’auspicata semplificazione delle procedure si disperde nelle cogenze di produzione documentale sempre più dettagliate (come nel caso del numero e nel contenuto degli elaborati,che le prime indiscrezioni sui decreti attuativi del codice n.50 stesso descrivono già come oltremodo numerosi).
 
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Testo di Simone Garagnani, pubblicato Lunedì 16 Gennaio 2017 at 6:03 pm.

HBIM nell’esistente storico. Potenzialità e limiti degli strumenti integrati nel recupero edilizio

La conservazione degli edifici esistenti, soprattutto quelli d’importanza storica e monumentale, è una pratica sempre più congiunta alla loro regolare manutenzione. Ciò non implica solo l’adempimento corretto alle richieste normative in materia di salubrità, sicurezza e decoro, ma anche l’attuazione di tutti quei procedimenti e di quelle attenzioni che permettono di mettere ordine ai documenti che consentono di conoscere adeguatamente lo stato di salute dei fabbricati durante tutto il loro ciclo di vita.
Ristrutturazioni, restauri conservativi e interventi di miglioramento sono attività che i progettisti intraprendono il più delle volte investendo molto tempo nel recupero di atti e documenti sparsi, nel rilievo più o meno preciso delle situazioni in essere e nel coordinamento sempre delicato delle figure che intervengono lungo il processo. Quando poi i fabbricati hanno rilevanza storica, le richieste di Sovrintendenze ed organi di salvaguardia del patrimonio rendono le cose ancora più impegnative.
Se la tradizione costruttiva in Italia è comunque pronta ad affrontare il tema (la preparazione nei professionisti c’è, nonostante vi sia chi sostiene il contrario), il variegato quadro normativo a volte stenta a seguire le reali esigenze dei progettisti mentre gli strumenti della digitalizzazione, che molto promettono, scontano ancora diverse criticità dovute in massima parte alla loro origine in contesti edilizi e culturali molto diversi da quelli nazionali.

In tal senso, con specifico riferimento agli edifici storici ma non solo, la comunità scientifica internazionale si occupa da alcuni anni di Historic Building Information Modeling (HBIM), proponendo metodi, approcci e programmi informatici ritagliati sulle necessità di quanto già edificato.
 
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Testo di Simone Garagnani, pubblicato Mercoledì 21 Settembre 2016 at 5:05 pm.

Il BIM e l'esistente: prospettive di digitalizzazione nella salvaguardia del patrimonio

I recenti, nefasti eventi sismici occorsi nel centro Italia, hanno portato ancora una volta all’attenzione di amministratori pubblici e professionisti la necessità, sempre più urgente, di documentare in maniera oggettiva lo stato di conservazione del patrimonio edilizio con l’introduzione di strumenti legislativi innovativi. Di nuovo si è parlato di cogenza normativa per redigere ad esempio il fascicolo del fabbricato,  sorta di “carta di identità” degli edifici atta ad evidenziarne le caratteristiche di performance e sicurezza. L’applicazione di processi rapidi di gestione e acquisizione del dato per la produzione di tali “certificati” ha condotto taluni a riferirsi al BIM come possibile volano d’innovazione. Questo contributo affronta la discussione delle potenzialità e degli eventuali rischi derivanti da questa opzione.

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Testo di Simone Garagnani, pubblicato Mercoledì 14 Settembre 2016 at 4:42 pm.